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III Winter School di Media Education – Asti
November 14, 2013 - November 17, 2013
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Media, Etica, Educazione: responsabilità globali e nuove adultità
Nella nuova edizione la Winter School si propone di raggiungere tre tipologie di destinatari: gli insegnanti della Scuola, gli operatori e i professionisti della comunicazione sociale e i giornalisti (in attività e in formazione).
L’obiettivo è di coinvolgere gli educatori e i professionisti dei media in un percorso formativo costituito da confronti in plenaria e da incontri a tema specifici (alcuni di questi in modalità laboratoriale). Il titolo “Media, Etica, Educazione: responsabilità globali e nuove adultità” intende concentrare l’attenzione sulla complessa dialettica tra ambito comunicativo e educativo del sistema mediale: in sostanza, tale controversa interazione pone il “focus” sul mittente della comunicazione (educatore e operatore/professionista) che, con consapevolezza, tecniche e corrette modalità, parla a un destinatario “da formare” (nel senso del “prender forma”), attraverso un processo che coinvolge continuativamente colui che costruisce il messaggio e colui che ne fruisce, attivando una relazione circolare che consente a entrambi di riconoscere eticamente la responsabilità della “cura” del messaggio e del dovere della sua comprensione.
Ciò vale per gli insegnanti della Scuola, di ogni ordine e grado, ma anche per i comunicatori sociali (dentro e fuori gli ambiti ecclesiali) che possono così coniugare l’innovazione didattica, l’educazione ai media, l’attivazione di processi di lettura e scrittura con differenti linguaggi all’insegna di un’educazione per mezzo dell’immagine, declinata in varie forme, possibilità e opportunità. Infine, ci sembra altresì urgente la formazione “etica” dei professionisti della comunicazione che, in un’epoca nella quale occorre far convivere velocità, precisione e rispetto del “lettore”, si ritrova a compiere scelte difficili e complesse, rinunciando talvolta a uno o più elementi che costituiscono il messaggio che a noi piace pensare“di qualità”.
Tutto ciò costringe l’adulto ad interrogarsi sulle proprie responsabilità, portatrici di maggior effetto e di una più vasta portata rispetto al passato nel nuovo “villaggio globale”; ad interrogarsisul nuovo modo di interpretare il proprio ruolo di adulto che deve educare “qui ed ora”, ma anche a pensare a un “là e allora” proprio di uno scenario ancora indecifrabile al quale egli stesso collabora nella costruzione, lasciandolo inevitabilmente in eredità ai giovani. Costoro, poi, saranno chiamati a governare una complessità crescente in un sistema di relazioni denso ed entusiasmante, ma allo stesso tempo, oscuro e profondamente delicato. Le situazioni e le relazioni che si creeranno, inviteranno tutti ad un’attenta riflessione su concetti che si stanno lentamente trasformando (o inesorabilmente dimenticando), quali professionalità, diversità, responsabilità, libertà di scelta, diritti, legalità, etica, identità e democrazia. E, probabilmente, molto altro ancora.